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Bodé e la fantascienza (Re-edit)






Nota: La prima versione di questo post è apparsa sul blog Il futuro è tornato. Lo ripropongo qui, in forma leggermente modificata, in vista dell'annunciata imminente chiusura del succitato blog.


Come forse saprete, ho da poco terminato di scrivere e pubblicare sul mio blog un lungo articolo, in dodici parti, sul cartoonist underground Vaughn BodéVita, opere e morte del messia del fumetto. Questo nuovo post a lui dedicato, scritto appositamente per IFET, è un approfondimento di un aspetto dell'arte di Bodé che ho solo sfiorato nel mio blog: il suo contributo, piccolo ma non trascurabile, alla fantascienza in senso stretto.
Il motivo del "piccolo" è facilmente spiegabile, se si considera che in realtà Bodé non ha mai messo in discussione, in nessun momento della sua vita, il suo obiettivo di diventare un autore di fumetti. La sua opera di illustratore va quindi situata in questo contesto e vista, se non proprio come una parentesi, come un'attività secondaria tale da garantirgli una certa sicurezza economica in un momento in cui il fumetto non era ancora in grado di offrirgliene alcuna. Alla fine comunque, nell'arco dei tre anni e mezzo in cui si concentra questa fase della sua attività, il suo contributo artistico al mondo della SF ammonterà a un discreto numero di illustrazioni interne e diverse copertine (vedi la bibliografia nella parte finale dell'articolo per i dettagli).
Con "fantascienza in senso stretto" intendo invece dire che sebbene buona parte della produzione fumettistica di Bodé, soprattutto del periodo pre-professionale, possa essere fatta risalire a questo genere narrativo, qui ci occuperemo solo del Bodé illustratore, con un'unica eccezione che ha, come vedremo, una sua precisa ragion d'essere.




* * *


1. Gli inizi

La sua prima copertina.
Vaughn Bodé arriva all'illustrazione di fantascienza nel 1966, grazie all'intermediazione dello scrittore di fantascienza Richard Wilson, a capo in quel periodo del dipartimento per le pubbliche relazioni della Syracuse University, la stessa dove studia il futuro cartoonist. Wilson nota con favore i disegni che Bodé realizza per il giornale scolastico Daily Orange, al punto da proporre all'amico Frederick Pohl, allora direttore editoriale delle riviste del gruppo Galaxy, la possibilità di pubblicare due suoi racconti, They Hilariated When I Hyperspaced for Earth e The Evil Ones, purché accompagnati da illustrazioni del giovane universitario. L'accordo è presto raggiunto e ciascuna delle due storie scritte da Wilson e illustrate da Bodé trova posto su una delle due diverse riviste del gruppo: Galaxy Magazine e Worlds of If (spesso citata come If).

2. Successi e controversie

Arriva il 1968 e i lavori pubblicati su Galaxy e If, insieme alla sua produzione parallela di fumetti underground e illustrazioni per fanzine, hanno ormai procurato a Bodé più di un ammiratore tra i professionisti della SF, e di conseguenza nuovi committenti. Prima la Ace Books gli affida la copertina e le illustrazioni interne di Space Chantey, un'opera di R.A.Lafferty che rivisita in chiave fantascientifica l'Odissea di Omero¹, poi è il turno dello scrittore Roger Zelazny di chiedere a Bodé di illustrare due sue storie per ragazzi: Here There Be Dragons e Way Up High

Ma è il 1969 l'anno fatidico. Nell'estate, l'editore Guinn vende Galaxy alla Universal Publishing and Distribution Corporation (UPD) e Pohl dà le sue dimissioni da curatore della rivista. Subentra al suo posto, nel ruolo di direttore editoriale, Ejler Jakobsson. Quasi in contemporanea, alla Convention di St. Louis (28 agosto - 1 settembre), Bodé e Zelazny presentano i due volumi nati dalla loro collaborazione incontrando il pieno favore della critica. Ancora Bodé poi, nella stessa manifestazione, si aggiudica il premio Hugo come miglior artista amatoriale. (Il suo nome figura anche tra i quattro in lizza per il titolo di miglior artista professionale, ma il premio in questa sezione viene vinto da Jack Gaughan).³


Illustrazioni per Here There Be Dragons (a sinistra) e Way Up High (a destra).


La carriera di Vaughn Bodé nel campo della fantascienza sembra così andare a gonfie vele, ma tra lui e Zelazny le cose ben presto si complicano. Bodé ritiene infatti che il suo apporto di illustratore ai due volumi sia da considerarsi almeno pari a quello di Zelazny come scrittore, e pretende per sé il 50% dei diritti di autore. Zelazny si oppone alla richiesta e Bodé in tutta risposta vieta l'utilizzo delle sue illustrazioni.
La controversia tra i due autori non sarà in realtà mai risolta. Si dovrà aspettare il 1992 perché i due volumi siano infine stampati e pubblicati con le illustrazioni originali, in un cofanetto a tiratura limitata di 1000 copie autografate da Zelazny. Del resto, Vaughn Bodé è ormai morto da oltre sedici anni all'epoca.

Ma torniamo adesso al 1969, e a Galaxy magazine. Bodé è fresco del successo ottenuto alla convention di St. Louis, e il nuovo curatore della rivista Ejler Jakobsson si accorda con lui per una serie a fumetti da pubblicare sulla rivista a partire dall'anno seguente. Nasce così Sunpot. Sembra l'inizio di una nuova proficua collaborazione, invece ancora una volta le cose prendono una piega diversa.

Nelle parole di Bodé:
L'opportunità di una serie a fumetti su  Galaxy mi fu soprattutto offerta perché nel 1969 avevo vinto il premio Hugo come miglior artista amatoriale. Ma Sunpot era troppo all'avanguardia per la maggior parte dei lettori e per degli editori all'antica. La censura si spinse al punto da farmi concepire come sole vie d'uscita o il mio suicidio o quello della serie. Andò a finire che distrussi la mia creazione alla sesta uscita e fui subito licenziato.
Come al solito, mi impegnai a fondo nella progettazione del "Pianeta Sunpot" e dei suoi abitanti, ma andai anche oltre: Larry Todd4 prima mi fece da consulente tecnico per la creazione dell'astronave e delle sue funzioni spaziali, poi costruimmo insieme dei modellini tridimensionali della nave e dell'equipaggio! Piccole sculture colorate che mi furono di ispirazione per quella che credevo sarebbe stata una lunga serie a fumetti con un grande futuro davanti. Come potevo immaginare che tutto sarebbe finito con la sesta parte!

Schema del pianeta Sunpot (a sinistra) e la tavola conclusiva della saga apparsa su Galaxy del giugno 1970 (a destra).


Eppure, nonostante il finale forzato, e con appena ventiquattro pagine di storia all'attivo, Sunpot continuerà da allora a essere ristampato, diventando presto un fumetto di culto e un must per qualsiasi persona voglia avvicinarsi ai mondi fantastici e stralunati di Bodé.

3. Il distacco

Copertina a quattro mani con Larry Todd.
Ma l’allontanamento da Galaxy non rappresenta ormai più nessun vero problema per Vaughn Bodé. Ormai ben avviato sulla sua strada privilegiata di autore di fumetti, può permettersi di rinunciare senza troppa difficoltà agli irrisori proventi che gli derivavano dalla vecchia collaborazione (15 $ dollari per ogni illustrazione interna e 50 $ per un'illustrazione di copertina). E neanche segna il suo distacco definitivo dall'ambito della "fantascienza in senso stretto". Ancora per due anni, Bodé produrrà alcune illustrazioni interne e copertine per fanzine, oltre a cinque copertine a colori per riviste professionali, quattro delle quali realizzate insieme all'amico di sempre e collega Larry Todd.

4. Nota biografica

Vaughn Frederick Bodé nasce a Syracuse, N.Y., il 22 luglio 1941. Secondo di tre fratelli e una sorella, tutti con l'iniziale V nel nome, vive un'infanzia difficile, soggetto alle angherie di un padre alcolista e ai capricci di una madre instabile ma anche iperprotettiva. Il suo rifugio è la precoce passione per il disegno e la creazione di storie a fumetti. Quando poi suo padre abbandona la famiglia per trasferirsi in un'altra città, il giovane Vaughn viene condotto a Washington D.C, dove è affidato alla tutela di uno zio.
Divenuto adolescente, decide dapprima di seguire le orme del fratello maggiore Victor, abbandonando anzitempo gli studi superiori per intraprendere la carriera militare. Ma l'esperienza si rivela per lui traumatica e dopo un anno ottiene il congedo per motivi di salute. Raggiunge allora la madre a Utica, N.Y., dove rimane per circa un anno prima di avventurarsi, con un portfolio delle sue opere sottobraccio, a New York, alla ricerca di editori di fumetti interessati alle sue storie. Il suo sogno si infrange però molto presto. "Torna quando avrai imparato a disegnare" è il succo delle risposte che riceve.
A vent'anni, il 4 novembre 1961, Bodé si sposa con Barbara, una sua ex compagna di scuola, da cui avrà nel 1963 un figlio, Mark. Insorgono così per lui nuove responsabilità che lo spingono a cercare di adattarsi a lavorare come grafico pubblicitario, ma l'insoddisfazione ben presto lo attanaglia spingendolo fin sulla soglia della depressione.
La prima vera buona notizia arriva per lui nel 1964, quando riesce a farsi ammettere alla Scuola di Belle Arti della Syracuse University. Qui potrà finalmente vedere, nei successivi due anni e mezzo, le sue storie a fumetti pubblicate sui giornali del circuito universitario, oltre che avere la possibilità di procacciarsi i primi lavori soddisfacenti, come illustratore di classici dell'infanzia prima e di storie di fantascienza poi.
Un altro anno di svolta è il 1969. Bodé si trasferisce a Manhattan e convince lo staff dell'East Village Other, una rivista underground newyorkese, a creare un supplemento dedicato interamente ai fumetti, il Gothic Blimp Works. Ma ne curerà personalmente solo tre numeri, prima di entrare in conflitto e prendere le distanze dai canoni e dall'ideologia che animano la cultura underground. Nel frattempo, vince anche un Hugo Award come illustratore di fantascienza e fa il suo ingresso, da autore di fumetti, nel mondo delle riviste patinate. Cavalier è un parente povero di Playboy, ma paga comunque meglio delle riviste underground e delle fanzine, senza negare una identica libertà di espressione senza censure. Nasce così il malsano mondo di Deadbone, un universo intriso di sesso e violenza, i due elementi che costituiranno, insieme alla spiritualità, gli ingredienti fondamentali di quasi tutta la produzione successiva dell'artista.
Il successo professionale di Bodé sarà, da questo momento in avanti, in costante ascesa, mentre la sua figura pubblica assume caratteristiche sempre più vicine a quelle delle star più estreme e trasgressive della scena del rock. Fino al pomeriggio del 18 luglio 1975, quando muore nella sua casa di San Francisco in circostanze tragiche, quattro giorni prima del suo trentaquattresimo compleanno. (Rimando, per maggiori dettagli biografici sugli ultimi, intensi anni di vita dell'artista, all’articolo del blog: Vita, opere e morte del messia del fumetto).

5. Nota bibliografica  5

5a. Illustrazioni interne

Riviste

A Hair Perhaps (J.F.Bone) - Worlds of If, Jan 1967
The Evil Ones (Richard Wilson) - Worlds of If, Feb 1967
They Hilariated When I Hyperspaced for Earth(Richard Wilson) - Galaxy Magazine, Feb 1967
The billiard ball (Isaac Asimov) - Worlds of If, Mar 1967 
The youth addicts (Charles W.Runyon) - Worlds of If, May 1967
Base Ten (David A.Kyle) - Worlds of Tomorrow #4, May 1967 
Population Implosion (Andrew J. Offutt) - Worlds of If, Jul 1967
Invader (Vincent Harl) - Worlds of If, Sep 1967
Mail Drop (C.C. MacApp) - Worlds of If, Nov 1967
In the Jaws of Danger (Piers Anthony) - Worlds of If, Nov 1967
When the Sea is Born Again (C.C. MacApp) - Worlds of If, Dec 1967
The Petrified World (Robert Schekley) - Worlds of If, Feb 1968
The Planet Slummers (Terry Carr & Alexei Panshin) - Galaxy Magazine, Feb 1968
Street of Dreams, Feet of Clay (Robert Sheckley) - Galaxy Magazine, Feb 1968
Caterpillar Express (Robert E.Margroff) - Worlds of If, Mar 1968
The Product of the Masses (John Brunner) - Worlds of If, Apr 1968
The Bird-Brained Navigator (A.Bertram Chandler) - Worlds of If, Jun 1968
How we Banned the Bombs (Mack Reynolds) - Galaxy Magazine, Jun 1968
We Fused Ones (Perry A. Chapdealine) - Worlds of If, Jul 1968
The Hides of Marrech (C.C. MacApp) - Worlds of If, Jul 1968
Getting Through University (Piers Anthony) - Worlds of If, Aug 1968
Among the Bad Baboons (Mack Reynolds) - Galaxy Magazine, Aug 1968
Sunpot 1-6 (Vaughn Bodé) - Galaxy Magazine, Feb-Jun 1970


Illustrazione per il racconto Base Ten di David A.Kyle

Libri

Here There Be Dragons (Roger Zelazny) - D.M. Grant, Dec. 1992 (1967, 6 illustrazioni a colori)
Way Up High (Roger Zelazny) - D.M. Grant, Dec. 1992 (1967, 5 illustrazioni a colori)
Space Chantey (R.A. Lafferty) - Ace Books, 1968 (9 illustrazioni B/N)


Illustrazione per il romanzo Space Chantey di R.A.Lafferty


5b. Copertine

Riviste

Thus Spake Marco Polo (James Stevens) - Worlds of If, Nov 1967
The Petrified World (Robert Schekley) - Worlds of If, Feb 1968
The Planet Slummers (Terry Carr & Alexei Panshin) - Galaxy Magazine, Feb 1968
The Product of the Masses (John Brunner) - Worlds of If, Apr 1968
Cage of Brass (Samuel R.Delany) - Worlds of If, Jun 1968
Going Down Smooth (Robert Silverberg) - Galaxy Magazine, Aug 1968
Now that Man is Gone (James Blish) - Worlds of If, Nov 1968
Praiseworthy Saur (Harry Harrison) - Worlds of If, Feb 1969
Star Dream (Terry Carr & Alexei Panshin) - Galaxy Magazine, May 1969
The Human Operators (Harlan hellison & A.E.Van Vogt) - Fantasy and Science Fiction, Jan 1971
Untitled - Fantastic Stories, Oct 1971 (with Larry Todd)
Sky Blue (Alexei Panshin & Cory Panshin) - Amazing Science Fiction, Mar 1972 (with Larry Todd)
Untitled - Amazing Science Fiction, Jul 1972 (with Larry Todd)
Untitled - Amazing Science Fiction, Aug 1974 (with Lary Todd)


Libri

Here There Be Dragons (Roger Zelazny) - Hardcover;  D.M. Grant, Dec. 1992 (1967)
Way Up High (Roger Zelazny) - Hardcover;  D.M. Grant, Dec. 1992 (1967)
Space Chantey (R.A. Lafferty) - Paperback; Ace Books, 1968


* Nell'immagine a lato: Una recente ristampa del libro di Lafferty che ripropone la copertina originale di Bodé.


* * *


Note al testo

1 Il libro di Lafferty è stato pubblicato anche in Italia nel 1976, sul numero 216 della rivista Galassia, ma non con la copertina originale di Bodé.

2 Bodé aveva già illustrato, tra il 1966 e il 1967, dieci classici per ragazzi. Nell'ordine: Family LifeL'Isola del TesoroIl principe e il povero, Heidi, Freckles, Swiss Family Robinson, Beautiful JoeLe Avventure di Tom Sawyer,Ventimila leghe sotto i mari,Ivanhoe.

3 Negli anni successivi, Bodé ha avuto le seguenti nomination come "miglior artista professionale": Hugo Awards 1970; Locus Awards 1972; Locus Awards 1973.

4) Larry Todd (1948-) è un illustratore di fantascienza e un cartoonist underground americano, noto soprattutto per il fumetto Dr. Atomic. Ha anche scritto i testi del nuovo Cobalt-60, serie creata da Vaughn Bodé alla fine degli anni '60 e affidata stavolta alla matita del figlio dell'artista, Mark Bodè.

5 Questa bibliografia comprende solo i lavori professionali di Bodé nel campo della fantascienza. Sono escluse le fanzine e le pubblicazioni underground.


L'immagine di apertura del post è un particolare della copertina di Vaughn Bodé e Larry Todd per Amazing SF del luglio 1972. Clicca sull'icona a lato per la visualizzazione intera.

Commenti

  1. Fantascienza no grazie! Spiacente Ivano!
    :))))

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    1. Ahahahah! Il mio blog non ha confini, Patricia ;D

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    2. Data astrale xyz sorry ma prefrisco i miei giochi di parole ahahah

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  2. Gran bel tributo! *__* Provvederò a recuperare i dodici post che hai dedicato all'artista!

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    1. Vale la pena, Glò. Bodé ha avuto una vita breve ma interessantissima *__*

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  3. Ricordo che avevi già postato diversi articoli su Bodé. Io l'ho scoperto tramite il tuo blog, ammetto di non essere particolarmente preparato sui fumettisti americani.

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    1. Questo era un approfondimento sul lato fantascienza che Nick mi aveva chiesto di scrivere per Il futuro è tornato. Adesso che IFET sta per diventare un blog privato ho deciso di ripubblicarlo qui con qualche modifica.

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  4. Questo è un mondo che conosco poco, pochissimo, rispetto a quello che vorrei. Interessantissimo post comunque. A proposito, in merito alla diversità e varietà degli argomenti, mi è toccato citarti su Penna Blu. Ti chiedo scusa in anticipo se la cosa non ti aggrada.

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    1. Ok, Massimiliano. Stamani ho trovato il tempo di leggere il tuo commento su Penna Blu, mentre ieri mi sono dedicato al restauro dei primi articoli del mio blog. (Ma non ho cambiato niente dei testi... ho soltanto uniformato formattazione e grafica a quella dei post più recenti).
      Grazie mille per avermi citato come esempio, ma ci sono altri blog che hanno caratteristiche simili, non trovi?
      E grazie mille per l'apprezzamento di questo post così particolare sul poco conosciuto Bodé. Come ho scritto sopra a Glò, se leggerai la biografia in 12 post che gli ho dedicato, ne scoprirai davvero molte di cose interessanti. ^^

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  5. Ciao Ivano in merito alla citazione sentivo di doverlo fare. Mi rendo conto di risultare entusiasta da rasentare il parossismo, ma ognuno è frutto delle sue esperienze di vita, io ho visto troppa morte, sangue e ossa rotte da aver capito che è inutile fare il minuetto con le emozioni. Se mi incazzo chi mi sta intorno se ne accorge, e se sono contento e una cosa mi piace, chi mi conosce si deve sorbire un bambinone di uno e novantacinque che gongola. Vero, come dici tu, che ci sono altri blog con caratteristiche simili, infatti nel mio blogroll ci sono quelli che mi piacciono delle decine e decine che visito. Ogni blog con caratteristiche che mi interessano e che mi stuzzicano. Nel tuo caso devo dire che è quasi come entrare nella casa di un vecchio professore eccentrico, con oggetti appesi alle pareti frutto di innumerevoli viaggi, ricordi e memorie di epoche passate, libri antichi e fogli sparsi con poesie vergate a mano. Trovi sempre una poltrona in pelle inglese su cui posarti con un buon sigaro e uno scotch da sorseggiare mentre ti godi una piacevole e stimolante conversazione. Tutto lì.

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    1. Wow, siamo quasi alti uguale! Io uno e novantatré.
      La mia stanza è in realtà in gran parte interiore. I miei possedimenti si limitano a libri, fumetti, dvd e qualche cd.
      Tra l'altro il post su Ivan e Maria ha avuto conseguenze inattese, con notizie dalla Russia. Magari ne accenno nel blog alla prima occasione.

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  6. Sono contento, aspettiamo sviluppi. Per il resto, come sempre, è proprio la stanza interiore quella a cui alludevo.

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