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Visualizzazione dei post da novembre, 2014
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Solve et Coagula - Pagina 96

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Capitolo 8 - parte 6 «Non ho mai preso un allucinogeno in vita mia e non ho nessuna idea del tipo di effetto che potrebbe avere su di me. Inoltre, in questo modo, mi privo di ogni possibilità di esercitare un controllo consapevole sulla realtà». Era questo il succo delle obiezioni che Massimo continuava a rivolgere a Maurizio, soprattutto da quando erano ripartiti da Londra dopo aver acquistato, come previsto e senza nessun intoppo, la "merce". Perché non si era fermato prima, finché era stato in tempo, non avrebbe saputo spiegarlo a nessuno compreso se stesso. E se fosse davvero diventato solo un ingranaggio, era arrivato a chiedersi, di un meccanismo molto più grande e determinato di lui, al quale non era ormai più in grado di opporre nessuna vera resistenza? Maurizio, da parte sua, non faceva che rincorrere le obiezioni dell'amico, e ascoltare il loro dialogo dall’esterno in quei momenti, poteva davvero dare l'impressione di un disco rotto. «Ti dirò che non

Scrivere fumetti: la mia esperienza personale /1

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Un po' di tempo fa avevo pubblicato, all'interno di  questo post , quattro storyboard, o schizzi preparatori, corrispondenti alle tavole 1-4 di quella che nelle mie intenzioni doveva essere la mia prima graphic novel : Dreamtime Returns . Avendo ormai abbandonato la pratica del disegno da molti anni, io mi sarei dovuto occupare soltanto dei testi, mentre per i disegni mi ero rivolto a un mio contatto di Facebook, Fabio Folla . Poi, però, come succede spesso quando la collaborazione è solo a distanza e su base puramente volontaria, il progetto si è arenato, dopo che io avevo prodotto i testi delle prime dieci tavole e di sette di queste era stato anche realizzato lo storyboard. Quelli che pubblicherò da adesso sono appunto gli schizzi preparatori delle tavole 5-7, ma farò anche seguire le parti della storia già organizzate in forma di tavola e rimaste al livello del solo testo. Questo al duplice scopo di far presagire il seguito della graphic novel e di mostrare il proces

Anno Secondo

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Oggi è il primo compleanno di questo blog, nato il 24 novembre 2013. Festeggio all'insegna della continuità, con un piccolo cambiamento che coinvolge la sola testata. Il particolare del quadro di Odilon Redon  (in basso) se ne va per lasciare il posto al dettaglio di un'opera di Claude Monet. I toni caldi si stemperano in altri più freddi, ma senza nessuna intenzione particolare salvo quella di certificare l'avvenuto passaggio dal primo al secondo anno di attività. Rimane invece immutata la descrizione del blog: Cronache del Tempo del Sogno . Che sarebbe in definitiva il suo vero titolo. La scelta di mettere in primo piano il mio nome e cognome è dipesa solo dalla mia previsione di pubblicare qualcosa in futuro e, di conseguenza, dalla volontà che il collegamento tra le mie pubblicazioni e la mia persona avvenga senza passaggi intermedi, nel modo più diretto possibile. Riguardo poi alla scelta di questa particolare descrizione, penso sia noto alla maggior parte

Scrittura e mondo reale (Re-edit)

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Nota: Questo post è una versione riveduta di un mio articolo apparso il 29 febbraio 2012 sul mio precedente blog Power Spot . * * * La letteratura (l’immaginario) si è sostituita a ciò che era prima la vita spirituale, la poesia (il disordine delle parole) agli stati di trance  reali . L’arte costituisce un piccolo campo libero al di fuori dell’azione, e paga la sua libertà con la rinuncia al mondo reale. Questo prezzo è alto e non ci sono scrittori che non sognino di ritrovare il reale perduto… Georges Bataille,  Su nietzsche , pag. 29 La breve ma densa citazione da Bataille che avete appena letto si apre con una intuizione che mi appare allo stesso tempo singolare e profonda: alle esperienze della vita spirituale e della trance si sono con il tempo sostituite rispettivamente la letteratura e la poesia. E' un'intuizione che deve certamente qualcosa a Friedrich Nietzsche (non a caso si trova all'interno di un'opera dedicata, almeno nominalmente

Solve et Coagula - Pagina 95

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Capitolo 8 - parte 5 Da a un certo momento in avanti tuttavia, trascorsa l’euforia iniziale, Massimo dovette cominciare a fare i conti con tutta una serie di dubbi. E se il posto non gli avesse restituito nessuna delle sensazioni che gli aveva suggerito l’accoppiata libro e disco? E se tutto fosse cambiato in un quarto di secolo? Inoltre il titolo del brano di Eno nominava l’autunno, così come il racconto di Bradbury era ambientato nel mese di novembre. Aveva quindi senso fare il viaggio d’estate? Ma almeno sotto quest’ultimo aspetto sentiva di non avere scelta. Per tre motivi. In primo luogo, non poteva permettersi di posticipare oltre i mesi autunnali l’inizio della sua prima vera attività lavorativa; poi, né se la sentiva di dire al suo amico Maurizio che il loro piano vacanza era cambiato e né si sarebbe sentito al sicuro viaggiando attraverso mezza Europa con la sua Prinz in mesi diversi da quelli estivi. Non gli restava quindi altro da fare che accettare le cose co

Quel che debbo ai Quindici /3: Dipingeva solo uccelli

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Dipingeva solo uccelli. Amava più gli uccelli delle parole! Egli andava per la campagna in cerca di qualcosa da ammirare: in realtà cercava uccelli solo uccelli. A volte vedeva un albero, a volte un giallo bocciuolo, ma sempre e dappertutto egli scorgeva ali, creste, piume, ed era questo che prediligeva. Amava infatti un mondo popolato solo dai cantori del creato. Questo paragrafo, un po' prosa un po' poesia, compare nel volume 13, "Personaggi da conoscere", dell'enciclopedia I Quindici , ed è riferito all'eroe "anomalo" a cui accennavo in chiusura dello scorso post sugli eroi dell'infanzia . E' tempo di svelarne nome e cognome: John James Audubon , e di dire che il suo atto "eroico" è consistito, ai miei occhi, proprio in ciò che avete letto poco sopra: l'aver dipinto uccelli per tutta la vita . Ma un atto del genere può essere definito eroico? O si tratta piuttosto dell'ordinaria attività di un natural

Solve et Coagula - Pagina 94

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Capitolo 8 - parte 4 Ascoltare dalla voce di suo padre il resoconto in prima persona di quel che gli era accaduto nell’estate del 1985, poco più di un anno prima che lei nascesse, fu ben diverso per Luisa che ascoltare le confessioni di errori giovanili, veri o presunti, che ogni tanto lui si sentiva in dovere di fare. Tutto era cominciato, nelle sue parole, nel momento in cui si era stabilita in lui la famosa connessione tra il racconto e il brano di musica, il resto era seguito, si può dire automaticamente. Pochi giorni dopo prese l’Atlante Geografico e si mise a cercare Dunwich sulla cartina d’Europa. Chissà perché, si era convinto di dover cercare in Irlanda, ma non ci mise molto a scoprire che Dunwich era in realtà un paesino di un migliaio scarso di anime situato sulla costa del Suffolk, una provincia dell’Inghilterra sud-orientale. Ma quello era un dettaglio secondario; la cosa importante fu che tra l'istante di quella verifica e l'insorgere in lui del desiderio

Blogger & Blog: La mia intervista a A.H.V. di Sicilianamente

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Introduzione Ximi, l'intraprendente capa della Community Blogger and Blog , ha di recente assegnato a tutti noi iscritti alla Community il compito di intervistare con cinque domande a nostra scelta uno dei nostri blogger preferiti. Dopo breve riflessione, ho deciso di porre le mie domande a Alessia (A.H.V.) del blog  Sicilianamente , che ha accolto l'invito con calore e entusiasmo. A spingermi a questa scelta è stato più di un motivo. Il blog di Alessia è, per cominciare, un one-woman-blog : testi e immagini dipendono interamente da lei, e lei dimostra vero talento sia nell'uso dei pennelli che nell'uso della "penna". Dialogare con Alessia poi, anche solo al livello della blogosfera, è un vero piacere. Siamo convergenti nell'interesse verso taluni temi e lei ha il dono non comune, nei suoi commenti, di riuscire spontanea e allo stesso tempo articolata e precisa. In più, per finire, segue e anche commenta gli episodi della mia blog novel Solve et

Cinque temi letterari che amo (e che mi riguardano in prima persona)

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Questo mio articolo prende spunto da un recentissimo post pubblicato da Maria Teresa Steri sul suo blog Anima di carta . Il titolo del post è Letture: i miei temi del cuore e l'autrice vi elenca le sue cinque tipologie di storia preferite, aggiungendo, per ogni punto, una breve descrizione del tema e alcuni titoli di libri attinenti. Ecco il suo elenco: 1) Nella mente dell'assassino 2) I viaggi nel tempo 3) Inquietanti misteri nella normalità 4) Questo pazzo mondo 5) Il lato psicologico della fantascienza Io ho optato per una mia versione personale, dove ho affiancato alle descrizioni, nel mio caso ridotte a una sola riga per punto, e ai titoli dei libri, anche una breve descrizione della relazione che intercorre tra i miei temi del cuore e la mia scrittura. Questo perché penso che ognuno di noi sia inevitabilmente portato ad affrontare scrivendo le stesse tipologie di storia che ama trovare nei libri che legge. E, per quel che mi riguarda, scrivere questo po

Solve et Coagula - Pagina 93

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Capitolo 8 - parte 3 «Avrai certo notato» riprese suo padre, cambiando all'apparenza discorso «la stranezza della terza cassa alle tue spalle, aggiunta alle due frontali che si usano di solito. Bene, è lì unicamente perché ho seguito le istruzioni di Eno che suggerivano di aggiungere un diffusore in quella posizione per trarre il massimo possibile dall’ascolto di questa sua particolare opera». Luisa guardò nella direzione che lui le stava indicando. In realtà aveva ben presente la cassa isolata in prossimità della parete di fondo, ma data la sua ignoranza in materia non aveva mai pensato che fosse da considerarsi "una stranezza". «Ma non è ancora finita. Se consideri con più attenzione il titolo del brano forse ti accorgerai di un altro dettaglio, che mi riguarda in prima persona». Luisa stavolta capì all'istante il riferimento. «Nell'autunno 1960 sei nato tu» esclamò. «Già. Bella coincidenza, no? Quello che forse è il mio brano di music

Quel che debbo ai Quindici /2: Digressione intorno alla figura dell'eroe nell'infanzia.

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L’uomo ordinario svolge un’attività, l’eroe compie atti. Henry Miller Premetto che questo sarà un post molto al maschile . Nel senso che mi rifaccio completamente o in gran parte al mio vissuto personale per occuparmi di un genere di esperienza che è, per quanto ne so, differenziato sessualmente. E aggiungo qui che mi piacerebbe molto anche leggere una riflessione di questo tenore svolta al femminile. Dico per cominciare, e sempre in base alla mia esperienza personale e ai miei ricordi, che arriva prima o poi un tempo nell'infanzia in cui un certo tipo di letture deve cedere il primato a un tipo di letture un po' diverso. Le fiabe, con il loro corredo di animali parlanti, fate e principi, smettono di appagarci e cominciamo a sentire il bisogno di un altro tipo di storie e di protagonisti, che siano più simili a noi nella nostra apparenza di sangue e di carne. Mentre per i luoghi sembra piuttosto valere il principio opposto: che debbano cioè assumere un'appar